Verità e retroscena da urlo, tanti rebus sulla permanenza di Luciano Spalletti a Napoli insieme ad Aurelio De Laurentiis. Il CT della Nazionale ha spiegato tanti dettagli interessanti, a seguito di un’intervista al Corriere dello Sport.
Ecco le parole riportate da TMW:
“Ho girato moltissime società, moltissime città, ma non ho mai visto, in molti anni, un popolo che sappia essere così felice e così malinconico come quello napoletano. Io, per questo, sarò sempre grato al presidente De Laurentiis per avermi fatto fare quell’esperienza.
Poi è finita male, e mi dispiace. Ho sofferto perché, dopo lo scudetto, il presidente non ha telefonato a nessuno di noi, non ci ha fatto gioire su un pullman scoperto insieme a quel meraviglioso popolo. Io amo Napoli e il Napoli. E ora spero che la città possa essere, ancora, molte volte felice.
L’altra sera, in Champions League, ho visto l’Inter, che è totalmente all’altezza delle più grandi squadre d’Europa. I nerazzurri, guidati dalla sapienza tattica di Simone Inzaghi, hanno raggiunto per due volte la finale di questo prestigioso torneo.
Il tecnico ha spiegato anche un retroscena legato al noto capitano della Roma: Francesco Totti
“Io gli voglio bene. Lui è il calcio, per me. Istinto, classe, intelligenza pura. Quando lo allenavo, mi rassicurava pensare che il mio futuro dipendesse proprio da quei piedi lì. E mi piacerebbe, ora che tra noi tutto è chiarito, che pensassimo a qualche esperienza professionale, anche fuori dal calcio, da fare insieme.”