Il progetto per la costruzione di un nuovo stadio a Milano, destinato a sostituire l’attuale San Siro, continua a essere al centro del dibattito tra le istituzioni cittadine e le società calcistiche coinvolte. Recentemente, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha replicato alle osservazioni del presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta, riguardo alle difficoltà burocratiche che potrebbero rallentare il processo. Marotta aveva evidenziato che, negli ultimi dieci anni, in Europa sono stati costruiti 153 stadi, di cui solo due in Italia, sottolineando la complessità dell’iter burocratico nel Paese.
Le parole di Sala:
“Marotta quello che deve fare è portare a casa lo scudetto. Su questa questione parlo con Oaktree e credo che Marotta, come tutti, legga la preoccupazione legata alle tante resistenze, che però non arrivano certo da noi. Dal nostro punto di vista c’è il desiderio di far rispettare le regole e garantire che le valutazioni siano fatte nel modo più corretto possibile, ma l’obiettivo rimane quello di chiudere tutto per l’estate.”
Il sindaco ha inoltre sottolineato la necessità di avviare una conferenza di servizi che coinvolga anche la Regione Lombardia, evidenziando l’importanza di un dialogo con il presidente regionale, Attilio Fontana, per affrontare le questioni legate al nuovo stadio.
La situazione alla base
In passato, Sala aveva manifestato ottimismo riguardo alla possibilità di rigenerare l’attuale impianto di San Siro, considerandola l’unica via percorribile. Tuttavia, le società Milan e Inter hanno successivamente abbandonato l’idea di ristrutturare San Siro, preferendo la costruzione di un nuovo stadio nell’area adiacente. Questo cambiamento di rotta ha riaperto il dibattito sulla futura destinazione dell’area e sulle modalità di realizzazione del nuovo impianto.
La complessità della situazione è accentuata dalla presenza di vincoli culturali sullo stadio Meazza, che ne impediscono la demolizione senza un’attenta valutazione. Questo aspetto ha contribuito a rallentare ulteriormente il processo decisionale e a complicare le trattative tra le parti coinvolte.