Gianluca Rocchi, designatore arbitrale, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport. Di seguito le sue parole:
“Secondo me l’ultima giornata ci ha creato dei problemi perché abbiamo fatto degli errori, o meglio abbiamo sbagliato le interpretazioni”.
“La differenza tra chi commenta e noi è che noi abbiamo un regolamento da seguire e ci sono situazioni e idee difficili da conciliare. Quando ti appoggi al regolamento e hai tutti verdi, vuol dire che la decisione non è sbagliata. Chiaro comunque che far digerire alcune scelte è difficile a noi e agli altri. Il primo anno abbiamo fatto tante discussioni sul fuorigioco passivo e attivo e ci siamo accorti che il VAR interveniva troppo”.
Considerazione sul VAR: “Il Var parte con l’idea che l’intervento deve essere fatto se l’errore è grave. Noi non siamo fuoristrada perché siamo in linea con le competizioni europee e con le altre leghe, Premier a parte. La forbice di intervento comunque si è allargata. Quando c’è un errore importante, ci sono due ragazzi nel VAR che la pensano in un modo e poi quando escono capiscono che tutti quelli fuori la pensano in modo opposto. L’idea nostra è di dare una linea più chiara possibile. Poi ricordiamoci che c’è la soggettività e quindi per noi può essere fallo e per altri no. Gli errori? In una giornata può succedere che ci sono due o tre errori. Noi poi dobbiamo riportare quegli errori in linea. Non abbiamo mai cambiato la linea di intervento”.
Sullo ‘step on foot’ che nelle ultime settimane ha fatto molto discutere visti i tanti rigori assegnati con questo tipo di fallo:
“Nasce per tutelare i calciatori. Si accorsero che quella tipologia di intervento stava aumentando e creava fastidio. Infatti non solo va punito con fallo, ma anche con l’ammonizione. Oggi rischiano di passare come tali step on foot che in realtà non lo sono. Nelle ultime settimane ne abbiamo visti alcuni che non lo erano. Deve esserci innanzitutto la contesa del pallone, tu non lo prendi e io ti dò un pestone”.
C’è la capacità di stabilire con una bilancia il contatto?
“No, infatti il nostro compito principale è fare bene gli arbitri. Se arbitri bene e sei convincente, il Var in 5 secondi ti conferma la decisione. E’ un cambio generazionale quello di questo momento. Ci sta che l’arbitro moderno sia in “un’area di comfort”, ho chiesto serietà sui gravi falli di gioco e mi arrabbio se non lo fanno. Per me se l’arbitro prende decisioni corrette ma sbaglia la gestione della partita, ha una valutazione negativa. Al contrario se sbaglia un episodio ma la gestione è ottima ha una valutazione positiva. L’arbitro bravo deve essere quello che capisce che tipo di partita ha di fronte. Un arbitro che non fischia quando le due squadre hanno tanti contatti, sta sbagliando. L’obiettivo mio è che l’arbitro capisca la tipologia di partita”.