Edoardo Reja, ex allenatore tra le altre di Napoli, Lazio e Atalanta, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport dove ha commentato questo finale di campionato che si preannuncia più avvincente che mai
Su Lazio-Juventus:
“Queste partite si vincono sia con la testa che con le gambe. L’aspetto neuromuscolare è determinante. Ma la Juve ora pedala, ha carattere, forza e voglia di raggiungere l’obiettivo”.
Sulla scelta di Tudor della Juventus:
“È stata la scelta giusta. E ha raggiunto un bell’obiettivo, ovvero dare un gioco e consapevolezze alla squadra. Cosa non semplice considerando il momento in cui l’ha presa. Se la Juve andrà in Champions una bella parte di merito sarà sua. C’è feeling coi giocatori e si vede. Quindi grandi meriti a Igor che ha dato una linea, fatto scelte precise e ha dimostrato di aver ridato la mentalità giusta”.
Sulla Lazio:
“Non si pensava potesse fare così bene all’inizio. Anche lì gran parte del merito va a Baroni”.
Sui suoi successi contro la Juventus da allenatore del Napoli:
“Quando vinco con la Juve, soprattutto a Napoli, è tanta roba. Bei ricordi, li tengo tutti nella casella dei momenti particolari della mia carriera”.
Sulla lotta scudetto:
“Lo scudetto può perderlo solo Conte e non lo perde più ormai. A meno che non succeda una catastrofe. Non pensavo che l’Inter mollasse ma questo significa che nel calcio le previsioni puntualmente vengono smentite dopo ogni partita”
Sulla possibile riconferma di Tudor in caso di qualificazione in Champions:
“Se così non fosse significherebbe che il calcio ha perso certi valori e la stima nei confronti di alcuni allenatori che portano determinati risultati. Anche se ormai non c’è da meravigliarsi di niente e da un momento all’altro, da un risultato all’altro, tutto può cambiare”.