Calafiori: “Mi diverto, ma siamo l’Italia e dobbiamo tornare ai Mondiali”
Riccardo Calafiori, uno dei volti più freschi e promettenti della nuova Italia, ha parlato con sincerità e un pizzico di sorpresa del suo momento in Nazionale. Le sue parole raccontano un ragazzo consapevole, ma anche entusiasta di ciò che sta vivendo.
Ruolo fluido, libertà e divertimento
“In teoria sono un terzino,” ha detto Calafiori, “ma specialmente in questo inizio mi sto divertendo molto.” Un’affermazione che lascia intendere quanto il suo impiego in campo stia andando oltre le etichette. “Quando ho libertà, con consapevolezza, posso dare il meglio di me e aiutare la squadra.” E in effetti, si vede: il suo dinamismo e la capacità di leggere il gioco stanno facendo la differenza.
Principi e intensità: l’Italia che lavora
“Stiamo lavorando bene, con tanta intensità e devo dire che non me lo aspettavo,” ha confessato il difensore. Un’ammissione che racconta di un gruppo che sta cercando di costruire qualcosa di solido, anche se non mancano le difficoltà. “Spero che questa cosa ci possa aiutare tanto, anche perché a livello internazionale sono tutte un po’ rognose le squadre da questo punto di vista.” E poi, con onestà, aggiunge: “Rispetto alla gara contro Israele dobbiamo riconoscere un po’ di più le situazioni di pericolo e questo vale anche per me, mi ci metto dentro.”
Mondiale: un obbligo morale
Sul tema più caldo, quello del Mondiale, Calafiori non ha dubbi: “Perché siamo l’Italia. Non riesco a vedere l’Italia fuori dai Mondiali.” Il tono è quasi di incredulità, ma anche di dolore per le ultime esclusioni. “Mi è dispiaciuto le ultime due volte che siamo finiti fuori, cercheremo di fare tutto possibile.”