È terminata pochi istanti fa la quarta puntata del nostro podcast: Bordocalcio. Abbiamo avuto l’onore di avere ai nostri microfoni il bomber del Catania, Adrian Ricchiuti, che ha raccontato tanti aneddoti importanti.
Le parole del calciatore:
Il redattore Francesco Decaro ha fatto una domanda importante in ottica Catania, squadra in difficoltà negli ultimi anni. Il nostro ospite risponde così:
“È più difficile vincere un campionato di Serie C rispetto a uno di Serie B. La società è giovane, il campionato è ostico, ci sono squadre che vogliono vincere come te, nulla è scontato.”
Procede il direttore, Salvatore Ferrante, che vuole sapere dalla bandiera rossoblù qual è il giocatore più rappresentativo del club:
“Per me resterà Maxi Lopez, giocatore che arrivava dal Gremio. Poi, come possiamo dimenticarci del Papu Gomez, pedina fondamentale. Un calciatore di cui si è parlato poco è il grande Barrientos che, nonostante i tanti infortuni, era un grandissimo bomber.”
L’argentino è approdato anche in tantissime piazze: Genova, Mantova e ovviamente la fantastica città siciliana. Ma dove si è trovato meglio?
“La mia carriera al Rimini è stata la più importante, sono molto legato a essa. Undici anni e mezzo non si dimenticano facilmente. Ho aperto la mia scuola calcio: un’emozione immensa. A Catania la gente mi ama, sto da Dio lì.”
Ha raccontato anche tanti aneddoti su Lavezzi, spiegando come abbia avuto una carriera un po’ diversa dalla sua.
“Napoli è una città fantastica, è un po’ come Catania. Il Sud è magnifico, io sono felice del mio percorso.”
Successivamente, il redattore Vincenzo Torre affronta il presente dell’ex diamante del calcio, ormai allenatore. Avrà qualche mentore per affrontare al meglio il suo mestiere?
“Non mi ispiro a nessuno. Ho avuto grandi allenatori come Mihajlović, ma non ho nessun mentore. Punto a far del mio meglio giorno dopo giorno.”
In conclusione, ha spiegato come lui sia cresciuto con Diego Armando Maradona: c’è solo un Dio nel calcio e, per lui, resterà la leggenda argentina.