Siamo entrati alla vigilia di un match importante per la nostra Nazionale, una sfida che apre le qualificazioni ai prossimi Campionati del Mondo. Sarà Italia-Norvegia la prima per gli uomini di Spalletti; quest’ultimo ha parlato così in conferenza stampa.
Ecco le sue parole:
“In una partita di questo livello, qui non ci sono differenze. Anche se esistessero, per il valore di qualche giocatore, ecco che poi c’è l’importanza della gara che le annulla: è una partita equilibrata.
Ho la possibilità di scegliere giocatori tra tante squadre, e li abbiamo rimpiazzati in maniera corretta. Il logorio e la tensione delle competizioni europee, insieme alla lotta Scudetto, hanno determinato che si arrivasse con un po’ di fatica alla fine”.
Il nostro tecnico è uno psicologo o un allenatore? Ecco le sue parole:
“Di solito si tenta di fare un po’ entrambi: far riflettere su quanto sia seducente giocare una partita così, anziché farla diventare qualcosa di carico di pressione e tensione.
Si tenta di allenare entrambe le cose, e la risposta è stata corretta: si vede che i calciatori hanno capito l’importanza della gara. È bene sapere e pensare al fatto che ci giochiamo tanto.
Siamo stati scelti per questa partita, e questo ci deve far andare oltre tutti i pensieri. L’essenziale è andare con la testa alta e con lo sguardo corretto. Tenteremo di vincere, come penso farà la Norvegia”.
Ha risposto anche a una domanda riferita a Coppola:
“Al di là del fatto che ci ho avuto a che fare direttamente questa volta, quelli dell’Under 21 li conosco molto bene, perché il rapporto è stretto.
Lui è uno di quelli che avevamo sotto osservazione. È un giocatore molto fisico dal punto di vista dell’impatto, fortissimo di testa e molto difensivo: è più marcatore, fa dell’attenzione continua la sua qualità.
Ha questa convinzione e può essere scelto per quel ruolo, come ce ne sono un altro paio per quel ruolo lì”.
Infine, ha risposto a molti dilemmi su Acerbi, ma resta con il focus sul match:
“Ora siamo sulla partita e si pensa alla partita. Non si parla di quelli che hanno rifiutato la chiamata”.