Come vivete questo momento?
“Con grande entusiasmo: è quello che ci ha accompagnato in questo percorso di coppa. Dopo 51 anni il Bologna torna a disputare una gara tanto importante. Insieme cercheremo di fare un ulteriore passo verso la storia, sapendo di affrontare una squadra piena di campioni ma volendo giocarci le nostre chance. Ne abbiamo, dovremo stare attenti ma con voglia e volontà di fare una grande partita”.
Si immaginava di arrivare qui?
“Negli ultimi anni il Bologna sta mostrando grande crescita. Con Saputo si cerca di crescere anno dopo anno e ci sono sempre conferme”.
Un fioretto in caso di vittoria?
“Se succedesse questo miracolo voglio pensarci dopo. Qualcosa organizzeremo, ma ora massima attenzione e concentrazione. Domani abbiamo tutto il giorno per puntellare e aggiustare qualcosina, poi si vedrà. Ma a testa alta”.
Come vi preparate alla sfida?
“Loro sono abituati, noi un po’ meno. Hanno alzato un trofeo quest’anno, il Bologna non lo fa da tantissimi anni. Ma ogni partita riparte da zero. Proporremo qualche giocatore diverso e credo anche loro, dovremo giocare liberi e spensierati, con felicità e senza avere rimorsi. Cercheremo di farci trovare pronti”.
Le ultime finali le ha perse.
“Questa è la mia settima finale e già arrivarci è un grande merito. Giocare le finali è bello, ci arrivi tramite un percorso in cui batti squadre forti e stupisci. La nostra presenza qui non era in programma, abbiamo fatto qualcosa di superlativo. Le finali si giocano per vincerle ma già arrivarci è una soddisfazione. Vedo gli sguardi dei ragazzi e come preparano la partita, ma anche l’affetto della gente è bello e vogliamo dare loro gioie”.
Su cosa si è concentrato? Sceglierà Dallinga o Castro in attacco?
“Ogni volta che abbiamo sbagliato, siamo stati capaci di reagire ed esprimerci al massimo delle capacità. Sono convinto che domani ci saranno percezione del pericolo, attenzione e sacrificio: non c’è bisogno dell’allenatore. Ai ragazzi ho detto che se io domani sto a casa, loro comunque scenderanno in campo e daranno il massimo. Hanno voglia di primeggiare, crescono continuamente. Dobbiamo giocare con spensieratezza”.
Bologna è rimasta colpita dal suo discorso al Quirinale.
“Da quando sono arrivato è stato un susseguirsi di emozioni. Non avevo mai visto una coesione così in un gruppo: chi gioca fa bene, chi subentra anche meglio. Le mie parole sono state dettate dal cuore, le emozioni vissute quest’anno mi hanno spinto a mostrare al Presidente della Repubblica cosa significherà domani per tutta Bologna”.
Voler fare la storia è un pro o un contro?
“Quando scendi in campo devi pensare solo a giocare, non a quello che sta intorno alla partita. Bisogna dare il massimo, provare a vincere duelli con massima percezione del pericolo. Se sei concentrato sul campo, il resto passa inosservato. I ragazzi sanno che conta umiltà e sbagliare meno possibile”.
I 30mila bolognesi in arrivo cosa vi trasmettono?
“Sarà emozionante, siamo riusciti a regalare a una città intera un’altra partita importante dopo tantissimi anni. In città si sta vivendo qualcosa di inspiegabile, si sente che c’è grande attesa per la partita. Domani da quando l’arbitro fischia bisogna pensare ai 29mila animali rossoblù che saranno affamati come noi per portarsi a casa questo trofeo”.