Antonio Conte, allenatore del Napoli ha parlato in conferenza stampa nel post partita di Lecce-Napoli, che ha visto gli azzurri imporsi con il gol di Giacomo Raspadori.
Di seguito le dichiarazioni del tecnico azzurro:
È la svolta?
L’insidia più pericolosa? «Di insidie ce ne sono tante, ma noi da gennaio le stiamo affrontando: stiamo facendo passare per normale ciò che non è, giocatori come Neres al posto di Kvaratskhelia si sono infortunati, Buongiorno pure. Juan Jesus è stato egregio e ha avuto un grave problema, l’emergenza la stiamo gestendo ed oggi l’abbiamo fatto con Olivera centrale. Avrebbe già dovuto giocare col Torino se Raspadori non avesse avuto 38,5 di febbre. Da parte mia c’è felicità con un gruppo di soldati che in emergenza non fiatano. Ora c’è il problema di Lobotka, mi auguro non sia niente di particolare perchè mancano tre partite ed iniziamo a raschiare il fondo del barile. Sono sereno, conto ad occhi chiusi sui ragazzi che giocano di più e di meno. Anche Scuffet ha dato una risposta col Bologna, così come Mazzocchi al posto di Di Lorenzo squalificato. Ho avuto risposte che mi lasciano tranquillo fino ad un certo punto, tranquillo ha fatto una brutta fine. L’ambiente deve rimanere unito nell’entusiasmo giusto, ho detto ai ragazzi che abbiamo fatto un passo importante ma scrive la storia solo chi vince. Chi non vince se la legge, tra due-tre anni nessuno si ricorderà più questo campionato. Se rimaniamo negli almanacchi, se lo ricorderanno tutto».
La squadra può andare oltre ogni limite? «Se non ci fosse tantissimo lavoro dietro, non staremmo parlando di 77 punti. Sapevamo di dover affrontare squadre come Inter, Milan, Juventus ed Atalanta, oltre Lazio e Bologna che ha fatto la Champions. Noi siamo partiti pareggiando 0-0 con il Modena e passando ai rigori, iniziando il campionato perdendo 3-0 con il Verona. Se non ci dimentichiamo dove siamo partiti, capiamo cosa stiamo facendo. Sarebbe bellissimo completare qualcosa di stupendo che abbiamo creato tutti assieme. Ma l’esperienza mi dice che ho vinto e perso scudetti all’ultima giornata, se perdi brucia per parecchio tempo. Se vinci, te la porti dietro per sempre»
Questo è il Napoli di Conte? «Non posso rispondere, l’esperienza degli anni mi ha insegnato: ho vinto e perso tanto in carriera, le sconfitte mi hanno segnato molto di più e mi hanno fatto diventare più cattivo nel raggiungere l’obiettivo. Quando perdi ti brucia sulla pelle e te la porti per tanto tempo, oggi mancano tre giornate e non abbiamo fatto niente. Vorrei che questa domanda mi venisse posta nell’eventualità di qualcosa di straordinario»
Il Lecce? «Si è trovato in questa situazione forse in una maniera un po’ così, piano piano ci si è inguaiati. Però anche oggi ho visto una squadra viva, che ha affrontato un Napoli determinato a vincere per continuare questo sogno. Però l’allenatore è bravo e l’ambiente deve rimanere compatto, auguro il meglio al Lecce e che si possa festeggiare la salvezza. Il Lecce deve restare in Serie A».