Chissà cosa staranno pensando i nerazzurri adesso. Chissà cosa si prova a non vincere nemmeno un derby in tutta la stagione. Dopo una sconfitta bruciante e forse determinante a Bologna, arriva un’altra sconfitta, forse ancora più dolorosa, contro i rivali eterni: il Milan. Un 3-0 secco davanti ai propri tifosi, uno scenario inimmaginabile che, però, è stato vissuto già altre due volte dalla stessa squadra di Inzaghi. Stavolta il risultato, come quel 6 gennaio, è determinante, perché Lautaro e compagni sono fuori dalla Coppa Italia e dicono addio al sogno triplete.
L’incubo nerazzurro
Il Milan come la tanto nominata “criptonite”, e Conceição come il peggiore dei nemici: il Milan ha dominato il ritorno della semifinale di Coppa Italia, imponendosi per 3-0 sull’Inter e avanzando con un punteggio aggregato di 4-1. Luka Jovic ha aperto le marcature nel primo tempo e ha raddoppiato subito dopo l’intervallo, mentre Tijjani Reijnders ha chiuso la partita con un gol nel finale. Nonostante l’Inter abbia schierato la formazione titolare, è stata neutralizzata da un Milan solido e da un ispirato Maignan.
Una squadra che vive costantemente sotto pressione, che domenica giocherà contro una Roma in un ottimo momento e che, tra una settimana, volerà a Barcellona a giocarsi una delle due partite più importanti dell’anno. È una situazione in cui nessun giocatore, allenatore o dirigente si vorrebbe trovare, un momento in cui si ha paura per il futuro a causa del recente passato.
La paura che diventa realtà
E se, oltre alla Coppa Italia, svanisse anche il sogno Champions? E se perdessimo domenica con la Roma e il Napoli andasse a +3? Tutte domande che probabilmente staranno risuonando in questo preciso istante nella mente dei protagonisti di quest’Inter spaziale, a cui solo il tempo saprà rispondere. La stanchezza è soprattutto mentale per i nerazzurri, e non è sicuramente un buon segno. Nel momento clou della stagione, stanno venendo a mancare le forze nervose, oltre a quelle fisiche, e bisognerà vedere se queste verranno ritrovate in tempo per vincere almeno un trofeo.
Nel momento in cui il sogno del triplete svanisce, l’Inter si trova a confrontarsi non solo con la sconfitta sul campo, ma anche con una crisi d’identità. Come in una tragedia greca, il destino sembra accanirsi su una squadra che, pur avendo mostrato forza e determinazione, si ritrova a fare i conti con le proprie fragilità.
In un finale di stagione tutto da vivere, Inzaghi dovrà ritrovare la propria squadra e cercare di portarla sul tetto d’Italia e d’Europa, per la consacrazione di una stagione quasi perfetta.