La recente sconfitta della Roma contro l’Athletic Bilbao, verificatasi ieri sera al San Mamés, segna un ulteriore tassello negativo per il calcio italiano in Europa. I giallorossi, costretti a giocare in inferiorità numerica a seguito dell’espulsione precoce di Hummels, non sono riusciti a ribaltare il risultato, cedendo 3–1 e permettendo ai baschi di avanzare ai quarti di finale. Questo esito, già emblematico delle difficoltà italiane in campo continentale, aggrava il divario competitivo nel ranking UEFA.
Attualmente, la classifica mostra l’Inghilterra in testa con 24.250 punti, seguita dalla Spagna con 21.678 e dall’Italia che conta 19.937 punti . La differenza è significativa: l’Inghilterra dista dalla Spagna di circa 2.572 punti, mentre la Spagna supera l’Italia per quasi 1.741 punti. Tali cifre testimoniano lo squilibrio fra le leghe, poiché ogni punto guadagnato o perso nelle competizioni europee influisce direttamente sul coefficiente nazionale, fondamentale per l’assegnazione dei posti extra in Champions League.
Il risultato contro il Bilbao non solo priva la Roma di ulteriori punti, ma accentua il divario rispetto alla federazione spagnola, che oggi conta quattro squadre in corsa (di cui ben due in Champions League) contro le sole tre italiane . In questo contesto, l’obiettivo di ottenere il quinto posto in Champions League appare sempre più irraggiungibile per la Serie A, a meno di imprevisti clamorosi.
Per colmare il gap competitivo, è necessaria una riflessione profonda sulla gestione e sullo sviluppo dei vivaio, elementi indispensabili per invertire la rotta e riconquistare prestigiosi spazi nel calcio europeo.