Ciro Muro, ex calciatore di Napoli e Lazio, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni. Di seguito quanto evidenziato dalla nostra redazione:
Allora, diciamo che partirei da Napoli. Abbiamo visto la squadra di Conte contro l’Inter. Quindi, Napoli può davvero dire la sua in questo campionato, Ciro?
Ciro Muro: Io credo di sì, anche perché, se andiamo un pochettino indietro, il Napoli, se avesse avuto questa grinta, questa determinazione che ci ha messo contro l’Inter e nel secondo tempo contro la Juventus, penso che quei cinque gol non li avrebbe presi tra Roma, Lazio, Udinese, Como. Quattro minuti di intensità, eh? È vero che l’Inter non ha mai superato quasi il centrocampo, eh?
Ciro, pensi che contro la Fiorentina Conte continui con il doppio playmaker Gilmore-Lobotka, oppure si tornerà a un centrocampo con Billing, Lobotka e McTominay?
Ciro Muro: Ma io penso che lui i migliori risultati li abbia ottenuti con il 4-3-3, però sai, poi dipende dalla testa dei giocatori e dalla testa di Conte, da come vuole giocare. Perché, non lo so se lui vuole giocare con il 3-5-2, mette un livello più alto e né Rrahmani né Natan sono disponibili. Anche la fase difensiva…
Ciro Muro: E considerando l’attaccante che in quel ruolo, voglio dire, ha fatto i due gol, si muove bene e tutto. E poi a centrocampo, devo dire la verità, Gino ha fatto una grandissima partita. Anche quando è entrato, ha giocato bene, ma tutti sono entrati con quella voglia, con quella determinazione. Se c’è questa voglia… allora, non lo so cosa abbia in testa Conte, come voglia giocare. Ripeto, questi sono i due moduli che lui vuole utilizzare, anche se poi, a partita in corso, ha messo il 4-2-4. Però adesso non lo so, ti ripeto. Non so nemmeno se Olivera sta bene. Bisogna vedere cosa decide Conte in questo momento. Sai, anche pensando al ritorno di Olivera, potrebbe tornare di nuovo al 4-3-3, però può anche darsi che giochi a cinque con Politano come quinto insieme a Olivera e tre centrocampisti con Anguissa, altrimenti poi deve togliere qualcuno, perché giocando con il 4-3-3 alla fine devi decidere chi mettere sulla sinistra. Perché sulla destra, con il piede invertito, c’è Politano, ma a sinistra bisogna capire chi mettere. C’è Spinazzola, c’è Olivera… comunque ha diverse opzioni. Potrebbe anche mettere Spinazzola e schierare un altro giocatore.
Ciro Muro: L’unica soluzione sarebbe questa, però sinceramente non so, in questo momento, cosa abbia in testa Conte.
Ciro, un’altra squadra in cui ha giocato è la Lazio, dove ha lasciato un bellissimo ricordo. Questa Lazio di Baroni, che stasera ricordiamo sarà impegnata in Europa League… Nonostante la Juventus si sia ripresa in campionato, anche per te la Lazio può dire la sua?
Ciro Muro: La Lazio è a cinquanta punti, la Juve a cinquantadue, stanno lì, e voglio dire, la classifica si è accorciata là davanti. La Lazio è una grande squadra.
Ciro Muro: Baroni sta facendo grandi cose.
Può davvero dire la sua, anche la Lazio. E la Juve, voglio dire… Anche nell’ultima partita contro il Frosinone, ho visto una Juve che nel primo tempo poteva stare sul 3-0 senza rubare nulla. Poi nel secondo tempo ha aumentato ancora di più l’intensità di gioco. Non so se l’ho vista bene o male… Io l’ho vista così, secondo me.
Ciro Muro: L’hai vista bene, l’hai vista bene anche secondo lui. La Juve ha concesso campo, voleva chiudere la partita, però doveva stare attenta alle ripartenze, come giustamente ha detto Rabiot nell’intervista, dicendo: “Siamo calmi, l’evoluzione di una squadra ci deve essere sempre, perché poi giriamo la palla e prima o poi il gol arriva”.
Poi, Ciro, l’ultima domanda la voglio fare su Diego Armando Maradona. Qual è il ricordo più bello che hai con lui?
Ciro Muro: C’è ne sono tanti, perché ho vissuto un anno con lui e ti posso garantire che era una persona speciale. Oltre a essere il miglior giocatore del mondo, era anche una persona speciale. Lui ci teneva molto… Mi è rimasto impresso nella mia carriera quello che diceva sempre: “Rispettiamo quelli che giocano dietro di noi, perché sono loro, i cosiddetti portatori d’acqua, quelli che corrono più di tutti e ti portano i palloni”. Aveva un rispetto enorme per quei giocatori. Loro, quando toccavano la palla, cercavano di non sbagliare, perché poi dovevano correre per te. Questa è una cosa molto significativa anche per i calciatori di oggi, per far capire che uomo era Maradona.
Assolutamente. Sono parole bellissime, Ciro, davvero… È stato un onore, come ho detto, intervistarti.Calciatori con valori come i vostri forse non ce ne saranno più.
Ciro Muro: Noi veniamo da quella mentalità un po’ vecchia, che purtroppo oggi non c’è più.
Ciro Muro: Oggi c’è meno rispetto. Prima c’era molto più… come dire… Più rispetto.
Oggi i calciatori ti danno del “tu”. Oggi basta fare mezza partita buona e già si pensa che quel giocatore valga 2-3 milioni di euro in più, e la società dice: “Questo deve giocare”.
Prima, invece, dovevi sudartelo il posto. Dovevi togliere il posto a un “vecchio”. E i vecchi, tra virgolette, non uscivano mai. Anche se avevano un problema fisico, non uscivano perché avevano paura che un giovane potesse rubargli il posto.